Mi presento: sono
Mattia, ho 20 anni e vengo da Napoli. Sono venuto a conoscenza della realtà di
Giovani verso Assisi (GvA) 6 anni fa, quando nella mia parrocchia furono proposti
dei canti in “versione GvA”, e da allora ho sempre nutrito il desiderio di
parteciparvi un giorno. L’occasione si presentò nel 2018, quando, ormai
maggiorenne, mi proposero di andare ad Assisi per vivere il Convegno, ed io
accettai seduta stante. Da allora il GvA è stato ed è ancora un appuntamento
annuale al quale non posso e non voglio mancare. Per circostanze note a tutti
il Convegno Giovani verso Assisi 2020 è stato vissuto in una maniera “special”.
Il Convegno è stato scandito da due dirette online da Assisi, una al mattino e l’altra al pomeriggio. La giornata si aperta con un momento di introduzione al Convegno nell’atmosfera magica creata dalla tomba di San Francesco e durante la preghiera è stato chiesto a noi convegnisti di accendere un lumino in segno di comunione, come se fossimo fisicamente riuniti ad Assisi per vivere la giornata. È seguita la catechesi tenuta da don Luigi Maria Epicoco sulla vicenda di Francesco ed il lupo di Gubbio: uno dei momenti più ricchi della giornata. Oltre che essere stato un momento formativo ricco è stato anche qualcosa di preciso per il periodo che sto vivendo personalmente; questa catechesi mi ha spinto in primo luogo ad analizzarmi e capire prima di tutto qual è il “lupo” nella mia vita ed in secondo luogo a come potergli “dare voce”. Tra il primo ed il secondo momento del GvA Special ci è stata data la possibilità di poter condividere, sia telematicamente, sia dal vivo per chi si fosse incontrato per vivere la giornata insieme, ed al termine della condivisone scrivere delle preghiere che successivamente sarebbero state lette al termine della preghiera finale, che si è svolta nella cappella di frate Elia. È stato un momento di preghiera e di condivisione (anche se telematica) come prima accennavo.
Sono state tante le emozioni che ho provato prima, durante, e dopo questo Giovani verso Assisi Special: prima di tutto l’euforia dell’attesa che ogni anno si ripresenta con forza e veemenza crescente, la curiosità di sapere cosa avrei vissuto, la voglia di estendere questo invito a quante più persone possibile, e la felicità di vedere le stesse persone accettare e sentirle pienamente soddisfatte dell’esperienza vissuta. Il tutto però ha avuto un retrogusto amaro, comune a tutti coloro che hanno vissuto almeno una volta il Convegno ad Assisi: la malinconia e la nostalgia. Giovani verso Assisi, e per estensione Assisi stessa, sono un punto fermo, un evento che si aspetta con ansia a partire dal giorno dell’arrivo nelle proprie case… perché in fondo Assisi è come una casa, un luogo in cui ti senti amato, e questa parola non è a caso: l’amore già presente ad Assisi durante i giorni del Convegno viene quadruplicato, ed ogni anno si ha il bisogno di attingere da questa fonte zampillante di Amore. Mi auguro che quella di quest’anno sia l’ultima “edizione special” del convegno Giovani verso Assisi, e che nel 2021 possiamo vivere la vera 41esima edizione del GvA.